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Per un paio di soap opera



codice SIAE: 952381A



Rappresentata da
Gruppo Teatrale “Gli Squattri-nati” a Castellina in Chianti (Siena)
Laboratorio Teatrale dell'ITIS "Cannizzaro" di Colleferro (Roma)
Gruppo Teatrale "ArtisticAndo"di Imola
-Circolo Tifernum di Petrella Tifernina (Campobasso)
Gruppo Teatro Bussero (Milano)
Centro Musica Teatro Danza (Rovereto)


Sinossi
Come ti prende! Come ti affascina quel mondo così romantico e variegato delle soap - opera! Elisa le segue tutte e prende appunti per meglio capire gli intrighi di quelle storie.Come sono fortunati quegli attori! E se anche mio figlio, che poverino non ha ancora trovato lavoro, riuscisse ad entrare in quel mondo dorato…! E se anche mio marito disoccupato riuscisse ad imboccare la strada dello spettacolo… Come sarebbe bello!

Per un paio di soap-opera

  

due atti di Paolo Cappelloni

 

 

Personaggi

 * Elisa (la moglie)

* Arturo (il marito)

* Alan (il figlio)

* Miriam (vicina di casa)

* Maria (amica di Alan)

* Voci delle attrici della prima soap opera

   (Jane e Carol)

* Voci degli attori della seconda soap opera

   (Joshua e Daisy)

* Voci degli attori della terza soap opera

…(Hetty Smollett e Louis Harnack)

* Voce della speaker

 

Primo atto

 

L'azione si svolge in un comune soggiorno. Ci sono tre uscite: una che da all'esterno, una in cucina e una alla zona notte. All'aprirsi del sipario Elisa è in scena, seduta in poltrona, intenta a seguire una soap opera in TV. Dal televisore, il cui schermo è nascosto al pubblico, si sente il seguente dialogo:

 

Jane -                   (A Carol) Ma perché, Carol, hai detto una cosa simile a Mark?

Carol -                 (Piangendo) Non lo so, Jane, credimi, non lo so! Io ero convinta che Mary avesse detto a Mark che Susan sapeva che (Elisa prende appunti su un taccuino) Jack aveva riferito a Greta della storia fra Daniel e Patty!

Jane -                   Ma cosa significa ciò? Se Patty non avesse telefonato a Daniel, Greta non avrebbe saputo nulla da Jack sul fatto che Susan aveva parlato con Mark di quello che aveva combinato Mary! (Elisa continua a prendere appunti)

Carol -                 (Piangendo) Dove vuoi arrivare con questo discorso?

Jane -                   Non lo so, Carol, credimi, non lo so! Ma tu eri davvero convinta che Mary avesse detto a Mark che Susan sapeva che Jack aveva riferito a Greta della storia fra Daniel e Patty?

Carol -                 (Piangendo) Ma certo! Perché, tu non avresti fatto la stessa cosa non sapendo che Patty aveva telefonato a Daniel e che Greta aveva quindi saputo da Jack del fatto che Susan aveva parlato con Mark di quello che aveva combinato Mary?

Jane -                   Aspetta, Carol, vediamo di riepilogare tutto il fatto. Innanzitutto: chi è Mary?? (La musica cresce e la puntata finisce)

Elisa -                  Ecco! Lo sapevo! Finisce sempre sul più bello! (Spegne il televisore) Adesso fino a domani mi tocca rimanere col dubbio di 'sta Mary! (Consulta il taccuino) Io vorrei tanto sapere perché Patty ha telefonato a Daniel? Cosa fregava a lei che Carol aveva detto a Greta che Mark aveva riferito…

Arturo -               (Entra, con la tuta da lavoro) Cos'hai visto, la nuova puntata di " Come il fumo negli occhi "?

Elisa -                  No, signor ficcanaso,“ Come il fumo negli occhi ” la danno alle quattro, questa era “ Languidezza”.

Arturo -               Ah ecco, comunque per me 'ste soap opera sono tutte come il fumo negli occhi! E come sta Jane? Ieri hai detto che era palliduccia.

Elisa -                  Te scherzi ma queste son cose che ti prendono e ti rimangono dentro! Pensa che siamo solo alla 15° puntata ed è già venuto fuori un casino mostruoso! Vuoi che te lo racconti?

Arturo -               No, no, lascia perdere, ho già parecchia languidezza per conto mio. Non si mangia in questa casa? (Si avvia).

Elisa -                  (Grida verso Arturo che è ormai fuori scena) Guarda che ci deve essere rimasto un po' di prosciutto nel frigo e poi c'è da riscaldare l'arrostino di ieri sera! Ma mi raccomando, Arturo! (Continua a gridare) Non fare chiasso che c'è Alan che dorme, poverino!!

Arturo -               (Si affaccia) Come, dorme?? Son le due!!

Elisa -                  Eh, ma ieri sera avrà fatto le quattro! Dovrà rifarsi dal sonno che ha perso!

Arturo -               Io a "Alan" gli faccio perdere conoscenza a forza di martellate in testa! Altroché il sonno! Ma perché io devo avere la croce d'un figlio senza criterio?? (Andandosene) Questa è colpa tua che gli hai dato il nome d’un cane!

Elisa -                  (Leggendo il taccuino, riprende le sue riflessioni) Ma perché Patty ha telefonato a Daniel? Sapeva che quell'impicciona di Greta poi non stava zitta!

Miriam -              (Si affaccia dalla porta esterna) Posso? Ciao Elisa.

Elisa -                  Ciao, Miriam.

Miriam -              Come va?

Elisa -                  Bene.

Miriam -              Tuo marito non è ancora tornato?

Elisa -                  Sì, è di sopra che si sta strafogando col pranzo.

Miriam -              Hai saputo della parabola del condominio??

Elisa -                  No, io sono rimasta a quella del "figliol prodigo"!

Miriam -              No quelle parabole lì, parlo dell'antenna parabolica che abbiamo messo su col condominio!

Elisa -                  E cosa è successo?

Miriam -              Un muratore che accomodava delle tegole sul tetto gli ha dato per sbaglio una sberla col piccone e adesso sono saltati tutti i canali tedeschi!!

Elisa -                  E a te cosa ti frega dei canali tedeschi?

Miriam -              Come, cosa me ne frega?? È un mese che sto seguendo "Blutige Liebe"!

Elisa -                  (Preoccupata) La versione tedesca di "Amore insanguinato"!?

Miriam -              (Preoccupata e addolorata) Sì!!

Elisa -                  Ma dì la verità, Miriam, te riesci a seguirlo anche in tedesco?

Miriam -              No, ma dalle figure si capisci bene che Otto s'è innamorato di Ludmilla che però ha ancora una storia in sospeso con Ludwigh.

Elisa -                  Che è un po' come l’intrigo tra Daniel e Patty.

Miriam -              Sì.

Arturo -               (Si affaccia) Hai detto che c'era quell'arrostino avanzato da ieri sera?

Elisa -                  E allora?

Arturo -               Dove cavolo è andato a finire?

Elisa -                  Sarà nel forno a microonde!

Arturo -               No! Non c'è!

Elisa -                  Aspetta che vengo io! Abbi pazienza, Miriam, ma ho un marito che è un castigo di Dio! (Esce verso la cucina. Anche Arturo scompare).

Miriam -              (Rimasta sola, sbircia il taccuino che Elisa ha lasciato sul tavolino)

Alan -                  (Entra trascinandosi stancamente, vede Miriam ma non la saluta minimamente, si butta a peso morto su di una poltrona).

Miriam -              (Osservandolo) Ciao, Alan. I somari alzano la coda, per salutare…

Alan -                  Oh ciao.

Miriam -              Stai poco bene?

Alan -                  No, son cotto dal sonno.

Miriam -              Capirà! Ieri sera avrai fatto mezzanotte!

Alan -                  Quasi.

Elisa -                  (Rientra e vede Alan. Mortificata e materna) Alan! T'abbiamo svegliato noi?? Scusa ma tuo padre stava sbraitando perché non trova l'arrostino che è avanzato ieri sera.

Alan -                  Per forza, l'ho mangiato io stanotte!

Elisa -                  (Sollevata) Ah, allora t'è piaciuto?

Alan -                  Eh! Mi sentivo un buco nello stomaco e ho dovuto riempirlo!

Elisa -                  Hai fatto bene, cocchino della mamma tua.

Arturo -               (Compare alla porta e si avvicina lentamente e con calma apparente alla poltrona su cui è stravaccato Alan ponendosi dietro) Come sarebbe questa faccenda dell'arrostino?

Elisa -                  Niente, Arturo. È che, poverino…

Arturo -               (La interrompe) Poverino?? Poverino??? (Allarga un braccio per fare arrivare ad Alan una enorme e plateale sberla sulla testa che però Alan riesce ad evitare con uno scatto che in un secondo lo porta all'estremità opposta della stanza) Te non sei un figlio! Te sei una disgrazia permanente! Sei un mangiapane a tradimento! (Si toglie la cintura dai pantaloni) Filibustiere e lazzarone che non sei altro! (Lo rincorre per la stanza senza riuscire a raggiungerlo) Io torno a casa alle due dopo un turno di otto ore in fabbrica e il signorino ancora si deve alzare perché di notte fa il viveur?! Ma io t'ammazzo con queste mie mani! Ti apro quella testa solo per la curiosità di capire cos'è che ti è andato a male lì dentro! (Cerca di nuovo di raggiungerlo ma Alan riesce a sfuggirgli uscendo verso le camere) O forse è facile che ci trovo solo dei calcinacci!!! (Esce nella stessa direzione)

Elisa -                  (A Miriam) Vedi?? Ho sposato l'uomo delle caverne!

Miriam -              Allora devi vedere il mio! Per lui non esistono i nomi, lui chiama tutti: "Oh!" oppure: "Ehi!" Pensa che una volta, quando al dodicesimo anniversario di matrimonio m'ha chiamata: "Oh, bionda!" mi sono commossa!

Elisa -                  Ma te non sei bionda!

Miriam -              Lo so ma lui ha un vocabolario molto limitato e io mi accontento.

Elisa -                  Il mio ideale di marito sarebbe Daniel.

Miriam -              Quello di "Languidezza"?

Elisa -                  Sì! È bello, alto, galante! È un altro…pologo.

Miriam -              Perché, ce ne sono molti?

Elisa -                  Boh, lui dice sempre: "Sono un altro pologo" ma gli altri non li ho mai visti. Comunque, star con lui deve essere una favola! (Sognante) Pensa: Essere svegliata la mattina da uno come Daniel, come la bella addormentata nel bosco.

Arturo -               (Entrando) Stammi a sentire, addormentata, ogni tanto va' a dare una smossa a tuo figlio che adesso ha un buon motivo per rimanere sdraiato!

Elisa -                  Cosa gli hai fatto??

Arturo -               L'ho rotto tutto. (Uscendo) Vado al bar.

Elisa -                  Oh Signore! Alan! Alan!

Alan -                  (Entra titubante, tutto dolorante e con un occhio nero) E' andato via?

Elisa -                  Sì cocco! Adesso c'è la tua mamma che ti farà star bene! (Lo coccola) Però, anche te, (Miriam intanto si siede davanti alla televisione e l'accende) potresti andare un po' incontro a tuo padre!

Alan -                  Così m'ammazza del tutto!

Elisa -                  Nel senso di fargli vedere un po' di buona volontà!

Alan -                  Io il lavoro lo cerco, mamma! Ma è difficile! In tutti i posti dove sono andato a chiedere vogliono che ci vada tutti i giorni! È assurdo!

Elisa -                  Te hai ragione, cocchino, ma il lavoro è fatto così. Vatti a sdraiare un po' sul letto adesso, su, e metti qualcosa di fresco su quell'occhio. (Alan esce) Che or'è? (Guarda l'orologio) Oh Signore! È ora del riassunto della puntata! (Si siede vicino a Miriam col suo taccuino in mano).

Miriam -              Almeno questa non è in tedesco.

 

(Elisa alza il volume della TV)

 

Speaker -             Buon pomeriggio. Per chi avesse perduto alcune puntate di "Languidezza" e non fosse aggiornato sugli ultimi eventi di questa avvincente love story ne diamo ora un breve riepilogo:

Elisa -                  Speriamo che si chiarisca qualcosa.

Speaker -             "Carol è grande amica di Mark o forse qualcosa di più, Jane, che in passato ebbe una relazione con Mark lo conosce bene e cerca in tutti i modi di convincere Carol ad allontanarsi da un uomo così affascinante ma anche così pericoloso, ma entrambe ignorano che Mark ha ora una relazione con Patty che è però indecisa fra lui e Daniel.

Elisa -                  (Perplessa, consultando il taccuino) Ma Daniel è …

Speaker -             Ma Daniel è ancora innamorato della sua ex moglie Greta…

Elisa -                  (Tranquillizzata) Ah, ecco!

Speaker -             … che nel frattempo diventa grande amica di Jane senza sapere che lei e Daniel si conoscono da lunga data.

Elisa -                  Ah, ecco!

Speaker -             Ma Mary, suo malgrado, crea un enorme pasticcio perché non è a conoscenza della simpatia di Carol per Mark e del fatto che Daniel è stato il marito di Greta.

Elisa -                  Ma chi è 'sta Mery??

Speaker -             Ma a questo punto Jane si chiede: "Chi è questa Mary?"

Elisa -                  Oh! E' quello che dico io!

Speaker -             Lo scopriremo presto insieme! A domani!

Elisa -                  Ma va' a morire ammazzato! (Spegne il televisore) Per me non lo sanno nemmeno loro!

Miriam -              Tra questa e quella in tedesco non c'è molta differenza!

Elisa -                  (Sospira) Cara Miriam, sono un po' preoccupata per Alan… In effetti ha ragione suo padre: dovrebbe ormai trovare un lavoro e sistemarsi!

Miriam -              Vedrai che farà come il mio: Ha girato, girato, ma alla fine ha trovato il suo bel posto e adesso s'è sistemato in una bella azienda di materassi.

Elisa -                  Sarebbe il lavoro ideale per mio figlio!

Miriam -              Quel che sia, l'importante è che trovi una cosa che gli piaccia. Per cosa è portato?

Elisa -                  Per portar via i soldi a noi.

Miriam -              Oh, allora potrebbe fare tanti lavori…

Elisa -                  Mah. So che adesso vuole provare in una ditta che fa roba elettrica e dovrebbe mandargli il curriculum ma si trova in difficoltà anche con quello…!

Miriam -              E cosa ci vuole? Non avrà mica tante cose, da scrivere! Sai che il curriculum è importante per un'assunzione! Io ne ho scritti tanti per mio figlio! Se vuoi posso dare una mano anche a lui!

Elisa -                  Magari, Miriam!

Miriam -              Chiamalo dai, che lo facciamo subito.

Elisa -                  (Chiama) Alan! Vieni qui dalla tua mamma! Miriam t'aiuta a buttar giù il curriculum!

Alan -                  (Entrando, sempre con atteggiamento stanco) Cosa mi butta giù?

Elisa -                  Il curriculum che devi mandare a quella ditta elettrica… come si chiama?

Alan -                  Relè.

Elisa -                  Ecco, dai! Prendi carta e penna che Miriam sa come fare, cocco.

Alan -                  Ma, adesso??

Elisa -                  E quando? Quando il posto è stato preso da un altro? Dai, su!

Alan -                  (Controvoglia va a prendere carta e penna) Ecco.

Miriam -              Alora Alan, vediamo un po': Prima di tutto devi scrivere il tuo nome, il cognome, la data di nascita e il tuo indirizzo.

Elisa -                  (Ad Alan) Hai scritto?

Alan -                  (Scrivendo) Con calma!

Miriam -              Poi devi metterci gli studi che hai fatto e cosa hai preso alla fine.

Alan -                  Alora… (Scrive) "Ho fatto gli studi per fare lele… tricista…"

Miriam -              (Guarda il foglio che Alan sta scrivendo) Tutto attaccato.

Alan -                  Come, tutto attaccato?

Miriam -              Non lele… tricista, ma leletricista… tutto attaccato! Mano - vale si scrive staccato, leletricista no.

Alan -                  (Corregge) "leletricista…"

Miriam -              Ecco, e alla fine cos'hai preso?

Alan -                  Le sberle da mio padre.

Elisa -                  È vero, quella volta l'ha fatto nero perché è stato bocciato!

Miriam -              Ma quando poi sei passato, che voto hai preso?

Alan -                  Il minimo.

Miriam -              Allora scrivi: "…e alla fin fine degli studi ho preso il minimo anche se…. anche se

Elisa -                  Anche se…

Miriam -              … potevo fare molto più meglio che ne quello che ho preso."

Alan -                  (Scrive) "…che ne quello che ho preso"…. Devo scrivere anche che non è stata colpa mia quando ho fatto prendere la scossa al professore?

Miriam -              È meglio di no. Ma come è successo?

Alan -                  Eh, stavo facendo il modello d'un impianto e m'erano avanzati due fili a penzoloni, io sapevo che c'era la corrente alternata, cioè: che un po' c'è e un po' non c'è… e quando ho dato i fili al professore credevo che fosse il momento che non c'era!

Elisa -                  Invece c'era.

Alan -                  Sì.

Miriam -              E t'hanno bocciato.

Alan -                  Sì.

Miriam -              Andiamo avanti va'… Scrivi in grande, nel mezzo del foglio: Esperienze proffessionali…

Alan -                  Con quante effe?

Miriam -              Due, come: "proffessione". Oh, adesso metti le esperienze che hai fatto.

Alan -                  (Perplesso) Bè, sono stato una volta con una di Macerata…

Miriam -              Ho detto: "proffessionali"!! Non quelle esperienze lì! Che lavori hai fatto fino adesso?

Alan -                  Ah! (Ci pensa) Dunque, vediamo un po'… Niente. Ah sì, ho fatto il dj per tre giorni.

Miriam -              E dopo?

Alan -                  M'hanno licenziato perché è saltato l'impianto.

Miriam -              Allora metti: "Ho dato un contributo all'impianto elettrico della discoteca…"

Alan -                  (Scrive) "… discoteca…."

Miriam -              Come si chiama?

Alan -                  (Scrive) "La Bolgia"

Miriam -              Scrivi. Poi non hai fatto più niente?

Alan -                  No.

Miriam -              Allora metti: "Nono…"

Alan -                  (Scrive) "Nono…"

Miriam -              "… stante…"

Alan -                  "…stante…"

Miriam -              "la mia scarsa dimestichezza col lavoro…"

Alan -                  "…voro…"

Miriam -              "comunquechesia io sono un ragazzo che ha buona volontà…"

Alan -                  (Scrive) "…lontà…"

Miriam -              "e che impara le cose in quattro…"

Alan -                  "…quattro…"

Miriam -              "…e quattr'otto. Punto".

Alan -                  "Punto".

Miriam -              "Con la speranza, anzi, metti: …con la certezza di diventare assunto, vi mando i miei più……"

Elisa -                  "… sentiti"

Miriam -              Sì. "… sentiti saluti"…..

Elisa -                  "… Ci vediamo presto."

Alan -                  (A Miriam) Lo devo aggiungere?

Miriam -              Mah, aggiungi… Poi metti la tua firma. Va bene così?

Alan -                  Boh.

Elisa -                  Miriam, io non so come ringraziarti.

Miriam -              Ma per così poco? Anche un alfabeta saprebbe scrivere una roba così.

Elisa -                  (Ad Alan) Adesso cocco copiala in bella copia e valla a spedire. (Alan esce). Bene, anche questa è fatta.

Miriam -              Cara Elisa, vedrai che presto o tardi ognuno trova la sua strada.

Elisa -                  (Meravigliata) Guarda, Miriam: queste sono le stesse identiche parole che Mark ha detto a Patty nella quinta puntata!

Miriam -              Perché, anche lei non trova il lavoro?

Elisa -                  Ma te non prendi gli appunti mentre guardi? No, lei era alla ricerca di…

Miriam -              Di… ?

Elisa -                  Miriam…! Di un uomo che la facesse sentire donna perché Mark in quel periodo… ricordi?

Miriam -              Sì, ma allora cosa c'entra Alan con Patty?

Elisa -                  Miriam, adesso mi stai facendo far confusione! Alan non c'entra niente con Patty!

Arturo -               (Rientrando) Dov'è "Alan", nella cuccia?

Elisa -                  E' di là che sta facendo il curriculum.

Arturo -               Se non trova presto un lavoro glielo faccio io, il curriculum!

Miriam -              Ti saluto, Elisa, vado a fare qualcosa a casa.

Elisa -                  Va bene e grazie ancora, Miriam. (Miriam esce). (Al marito) Sai che Miriam ha aiutato Alan a scrivere la domanda per entrare in quella ditta elettrica?

Arturo -               Speriamo bene, perché fra un po' è facile che tocca cercare lavoro anche a me.

Elisa -                  E perché?

Arturo -               Eh, perché…! Il sindacalista m'ha detto che ci potrebbe essere una riduzione di personale.

Elisa -                  Ci mancherebbe anche questo!

Arturo -               Già.

Elisa -                  Allora se Alan non trova presto un lavoro sarà un guaio grosso!

Arturo -               Già… un guaione!

Elisa -                  (Guardando l’orologio) Oh! Madonna mia!!

Arturo -               (Allarmato) Cosa c’è??

Elisa -                  Son le quattro! Sarà già cominciato “Come il fumo negli occhi”!

Arturo -               (Allibito) Ma senti questa!! Io parlo di disgrazie e lei pensa al fumo negli occhi!

Elisa -                  (Accende la tv. La puntata è già iniziata. Arturo segue distrattamente)

Joshua -               Per vedere te, Daisy, sono venuto apposta dall’Ohio (pr. Oaio) qui nell’Iowa. (pr. Aioua)

Arturo -               Ma cosa fa, gli scioglilingua?

Elisa -                  Shh!

Daisy -                 Lo so, lo so che hai fatto migliaia di miglia per spostarti, Joshua, (pr. Giosciua) dall’Ohio all’Iowa!

Arturo -               Ridagli.

Daisy -                 Ma io non potevo parlarti per telefono della mia crisi, del mio incontro con Malcolm che, credimi, mi ha sconvolto la vita!

Elisa -                  (Prendendo appunti sul suo taccuino) Malcolm…

Joshua -               Ma ora sei tu, Daisy, a sconvolgere la mia vita! Ho fatto mille progetti per noi! Ho già fatto costruire la nostra casa dove andrò a lavorare il prossimo anno: nel Wyoming! (pr. Uaioming)

Arturo -               Un altro…

Daisy -                 Lo so, lo so e me ne dispiace tanto ma il destino, purtroppo, è beffardo! Ma, capiscimi, Joshua, Malcolm è un uomo che mi da sicurezza, lui abita qui nell’Ohio e non nell’Iowa o nel Wyoming o chissà dove!

Elisa -                  (Commossa) Poverino!

Joshua -               Cercherò di capirti, Daisy, ma mi rimarrà molto, ma molto…. (Pausa)

Elisa -                  Difficile.

Joshua -               Difficile.

Arturo -               Ma non ti dico, io…!

Joshua -               Come sarà difficile dimenticarti, Daisy.

Daisy -                 Lo so, lo so, Malcolm…

Joshua -               Io sono Joshua…

Elisa -                  Mi pareva…

Daisy -                 Lo so, lo so, Joshua, scusami ma ho già la mente altrove, perdonami!

Arturo -               Ce l'ha nell’Oaio!

Joshua -               Addio, Daisy!

Daisy -                 Addio.

 

(Musica struggente. Elisa, spegne la televisione)

 

Arturo -               (Uscendo) M'è venuta una sete…

Elisa -                  (In lacrime, commossa) Vedi cosa vuol dire la lontananza?

Arturo -               (Rientra con un bicchiere d’acqua e la vede in lacrime) Dai, Elisa, non è mica detto che mi licenziano dall'oggi al domani!

Elisa -                  (Non capendo le parole di Arturo) Eh? Ah! Sì, sì…

Arturo -               Allora cosa piangi a fare?

Elisa -                  No, niente, era per via di Joshua.

Arturo -               (Alterandosi) Elisa! Te devi smetterla di rincoglionirti con quel cavolo di storie!! In questa casa non si parla d'altro e tutto il giorno non fai altro che quel lavoro lì!! Io mi sono rotto! E domani vorrei mangiare un piatto caldo!

Alan -                  (Entra, vede il padre e riesce di corsa)

Arturo -               (Lo chiama) Vieni, vieni, delinquente! (Alan entra) Allora, stammi bene a sentire, "Alan"… (Ci ripensa e si rivolge alla moglie) Ma come cavolo ti è venuto in mente di mettergli un nome così? (Rivolto al figlio) Allora, parliamoci chiaro: A questo punto puoi scegliere liberamente: o vai a lavorare da Relè oppure all'ospedale, va bene?

Alan -                  Cercano degli infermieri?

Arturo -               (Grida) Come paziente!! imbecille!! (Alla moglie) Ma come si deve fare con un figlio così??

Elisa -                  Ci vuole pazienza, Arturino. (Esce)

Arturo -               Comunque io ho i miei dubbi che prendano un elettricista come te che non sa avvitare nemmeno una lampadina!

Alan -                  Non è vero! Quello l'ho imparato!

Arturo -               Alora vammi a cambiare quella della camera da letto che s'è fulminata! (Alan si avvia) (Ad alta voce) E mettine una da cento!

Alan -                  (Si affaccia) Da cento… cosa?

Arturo -               Da cento watt!!

Alan -                  Watt??

Arturo -               A prendertela dove dico io! (Alan scompare) (Tra sé) Dopo dice che uno perde la pazienza… Ma io mi domando e dico: cosa avrà fatto a scuola per tre anni? Lo scoobi doo con i fili della luce? (Ad alta voce) Hai fatto? (La luce va via lasciando la scena completamente al BUIO) Ha fatto!

 

Al riaccendersi della luce è passato qualche giorno. Elisa e Miriam sono in scena. Elisa ha appena spento la TV.

 

Elisa -                  Sono tutta in ansia, cara Miriam.

Miriam -              Per via di Daniel?

Elisa -                  No, per via di Alan!

Miriam -              E chi è?

Elisa -                  Mio figlio!

Miriam -              Aaah, credevo che stessi ancora parlando di " Languidezza "!

Elisa -                  No. Pensavo a mio figlio che oggi è andato a fare l'interrogatorio da Relè. Speriamo che lo prendano.

Miriam -              Ma stai tranquilla che andrà tutto bene! (Campanello)

Elisa -                  Adesso chi è? (Va ad aprire e rientra con Maria) No, Maria, Alan non c'è, è andato a un interrogatorio.

Maria -                Cos'ha combinato?

Elisa -                  Un interrogatorio di lavoro! Miriam, questa è Maria, un'amica di Alan.

Maria -                Molto piacere, signora.

Miriam -              Altrettanto.

Elisa -                  Non t'avevo quasi riconosciuta, Maria, (Con aria preoccupata) cos'hai fatto? Hai sbattuto la faccia da qualche parte?

Maria -                No! Mi sono rifatta il naso e le labbra!

Elisa -                  Ah, ecco. (A Miriam) Vedi, Miriam: Maria invece ha studiato, ha fatto l'università, si è laureata e adesso è diventata… cosa fai, Maria?

Maria -                La ragazza immagine.

Miriam -              (Ammirata) Bello! E cosa sarebbe?

Maria -                La ragazza immagine, diciamo… la modella. Io poso per le pubblicità, per le riviste di moda… Ha presente quelle persone che mostrano, per esempio, un dentifricio (si mette in posa come se stesse pubblicizzando la scatola di un dentifricio), o un profumo…? (idem col profumo), Oppure poso per i cataloghi di abbigliamento con camicette, vestitini, pigiami…

Elisa -                  mutande…

Maria -                Certo, si devono vendere pure quelle!

Elisa -                  Certo, e… si guadagna bene?

Maria -                Abbastanza, non mi lamento. Poi faccio anche pubblicità televisiva, radiofonica…

Elisa -                  Allora sei nell'ambiente artistico! Ma… è difficile entrare in un lavoro così?

Maria -                Be', ci vogliono dei requisiti. Bella presenza, fotogenia… Diciamo che si deve apparire sempre felici, allegri, sorridenti!

Miriam -              Come se andasse tutto bene!

Elisa -                  Insomma si deve recitare!

Maria -                Sì, dobbiamo convincere che il prodotto che pubblicizziamo è il migliore del mondo.

Miriam -              Anche se è… una porcheria?

Maria -                Be', lei m'insegna che la pubblicità è l'anima….?

Miriam -              È l'anima…?

Elisa -                  L'anima…?

Maria -                … del commercio!

Miriam -              E’ vero.

Elisa -                  Proprio vero. Vuoi un caffettino, Maria?

Maria -                No, signora, la ringrazio tanto ma devo andare, mi saluti Alan e gli dica che gli telefonerò perché gli devo proporre una cosa di lavoro. (A Miriam, uscendo) Buongiorno, signora.

Miriam -              Altrettanto. (Ad Elisa) Hai capito? Quella ha studiato tanto ma adesso…

Elisa -                  Fa la modella!

Miriam -              Certo che è una bella fortuna!

Elisa -                  Poi, chissà, uno potrebbe fare anche carriera e diventare un attore! Hai sentito che vuole proporre una cosa di lavoro ad Alan?

Miriam -              Ah ma… molti attori e attrici hanno cominciato così.

Elisa -                  Facendo i modelli…

Miriam -              Certo! Anche se devono rimanere in mutande…

Alan -                  (Entrando) Ciao ma', buongiorno Miriam.

Elisa -                  Hai incrociato Maria?

Alan -                  No.

Elisa -                  E' uscita proprio adesso! Allora?? Com'è andata?

Alan -                  Boh. Han detto che mi faranno sapere.

Miriam -              Ma a te come è sembrato che sia andata?

Elisa -                  Eh, a te come è sembrato che sia andata?

Alan -                  (Andando in camera sua) Non lo so. Ho visto che ridevano, può darsi che erano contenti d'avere un nuovo elettricista!

Elisa -                  (Ad alta voce per farsi sentire da Alan, ormai fuori scena) Oh, mettiti in contatto con Maria, perché m’ha detto che ti voleva proporre una cosa di lavoro! (A Miriam) È roba che imbocca davvero la strada dello spettacolo.

Miriam -              Sarebbe favoloso.

Arturo -               (Entra dall’ingresso. È scuro in volto) Siete ancora qui a discorrere di scemenze?

Elisa -                  No! Non stavamo parlando di scemenze, ma di tuo figlio, poverino, che è appena tornato dall’interrogatorio con Relè!

Arturo -               Lo immagino.

Miriam -              Io ti lascio, Elisa, ciao Arturo.

Arturo -               Sì, sì, ciao.

Elisa -                  Ma cos'hai fatto?

Arturo -               Cosa ho fatto io?? Cosa m'han fatto loro!! Dopo vent'anni hanno avuto la gentilezza di buttarmi via come una ciabatta vecchia! M'hanno messo in cassa integrazione e chissà quando potrò tornare a lavorare!

Elisa -                  Questa non ci voleva.

Arturo -               No. Proprio per niente!

Elisa -                  Adesso comunque c’è da sperare che trovi un qualcosa Alan.

Arturo -               Sì oh. Se dobbiamo contare su di lui stiamo freschi! A proposito… (Chiama) "Alan"! Vieni un po’ qui!

Alan -                  (Entra) Cosa c’è ba’?

Arturo -               Cosa c’è?? Voglio solo dirti che qui, in questa casa, è finita la pacchia! Da oggi se non si lavora non si mangia, hai capito, "Alan"?

Elisa -                  Alan, tuo padre ti vuol dire che è stato messo in cassa integrazione.

Arturo -               E in altre parole che mi son rotto le palle!

Alan -                  Infatti mi sto dando da fare, sono appena tornato da Relè!

Arturo -               Te devi andare da Relè, devi andare da Fusibili, devi andare dove accidenti vuoi ma devi andare a la-vo-ra-re!!

Elisa -                  Perché tuo padre adesso non andrà più in fabbrica, hai capito?

Alan -                  Ho capito. (Rivolto alla madre) Ma poi non facciamo che io vado a lavorare e lui se ne sta penzoloni senza far niente!

Arturo -               Elisa!! Dammi una scure!! (Rincorrendolo) Dammi un piccone che lo voglio ammazzare!! Tanto ammazzo “Alan”, mica un cristiano!!

 

SIPARIO

 

Fine del primo atto

 

 

Secondo atto

 

All'aprirsi del sipario Elisa è in scena, seduta in poltrona, intenta a seguire la sua soap opera in TV. Dal televisore si sente il seguente dialogo:

 

Carol -                 Cosa mi stavi dicendo, Jane?

Elisa -                  (Tra sé) Andiamo bene…

Jane -                   Carol…! Ti stavo chiedendo chi è Mary!

Arturo -               (Entra dalla camera) Sempre con la "Languidezza"?

Elisa -                  Shh!

Carol -                 Ma come? Non sai chi è Mary?

 

(Arturo si mette distrattamente a guardare la televisione)

 

Jane -                   No!

Elisa -                  Nemmeno io.

Carol -                 Che ingenua sei, Jane! Mary è la socia di Greta! È lei che ha subdolamente diffuso la notizia della "simpatia" che c'è fra Daniel e Patty!!

Jane -                   Oh brutta sgualdrina!

Elisa -                  Ma senti che impicciona!

Carol -                 Ed è per questo che Patty ha telefonato a Daniel e che, di conseguenza, Greta ha saputo che Susan aveva parlato con Mark del fatto che Mary aveva messo in giro questa notizia! (Elisa prende appunti)

Arturo -               Puttana.

Jane -                   E Mark come l'ha presa?

Carol -                 Ma a Mark cosa interessa tutto ciò?

Jane -                   Ora sei tu, l'ingenua, mia cara Carol! Non sai che Mark… (La musica cresce e la puntata finisce)

Elisa -                  Oddio!! Adesso cosa c'entra Mark in questa faccenda?? (Spegne la TV)

Arturo -               Ma chi è Mark?

Elisa -                  Sta' zitto, va'! Adesso non si capisce cosa c'entra Mark col fatto che Mary, la socia di Greta, ha subdolamente diffuso la notizia della "simpatia" che c'è fra Daniel e Patty!!

Arturo -               Si vede che Mary si è illanguidita per Daniel.

Elisa -                  (Meravigliata) Te dici...?

Arturo -               Può essere. Cosa si mangia oggi?

Elisa -                  È rimasto quel brodino di ieri sera.

Arturo -               (Uscendo) Ma per pranzo non si può mai mangiare un qualcosa che non sia un avanzo della sera prima?

Elisa -                  Certo, basta mangiare tutto per cena, invece di lasciare sempre i rimasugli!

Miriam -              (Entra dall'esterno) Ciao Elisa.

Elisa -                  Ciao.

Miriam -              Come va?

Elisa -                  Insomma… Arturo è nervoso perché non lavora, Alan è nervoso perché deve lavorare, io sono nervosa per tutti e due e perché adesso non si capisce cosa ha fatto Mark!

Miriam -              Sta' zitta! Anche io sono rimasta tanto male! Per fortuna che in “Come il fumo negli occhi” tutto è tornato come prima fra Joshua e Daisy!

Elisa -                  E a te chi l'ha detto?? Nell'ultima puntata erano ancora uno nell'Aiauia e l'altro nell'Iauioaeio!

Miriam -              Sì ma io ho guardato la TV olandese dove sono due puntate avanti!

Elisa -                  (Emozionata) Oh signore! E non mi hai mai detto niente?? E come è andata avanti la faccenda??

Miriam -              Questo l’ho capito poco perché lì parlano olandese! Però l'ho immaginato perché è finito che loro si abbracciavano in cima a un monte del Wyoming, al tramonto, davanti alla casa che Joshua aveva fatto costruire per Daisy!

Elisa -                  (Estasiata) Che bello! E gli avrà detto “Ti amo” in olandese.

Miriam -              Ah, può essere! Comunque, fra un po’ lo sentiremo in italiano!

Arturo -               (Entrando) Ciao Miriam. (Ad Elisa) Dopo il brodino cosa posso mangiare?

Elisa -                  Deve essere rimasta una salsiccia secca.

Arturo -               L'ho vista ma non l'ho mangiata per compassione. Più che secca mi è sembrata rinsecchita.

Elisa -                  Hai detto che ci tocca tirare la cinghia!

Arturo -               Alan non è ancora tornato?

Elisa -                  No, poverino. Starà ancora parlando con Fusibili per il posto. Magari staranno stabilendo la paga…

Arturo -               (A Miriam) Quello che m’è sempre piaciuto di Elisa è il suo ottimismo in ogni circostanza. Anche se dovesse venire giù il fuoco dal cielo lei guarderebbe in alto e direbbe: Che bello! 'St’inverno per la strada non si scivola per il ghiaccio!

Elisa -                  Esagerato! (A Miriam) Non vedo l'ora, alle quattro, di vedere Joshua e Daisy sul… sopra quel monte che si abbracciano!

 

(Arturo resta in piedi ad ascoltare le due donne)

 

Miriam -              Chissà se durerà! Non vorrei che facessero come Isabel e Rodney in “Come la neve si squagliano i cuori”… ti ricordi?

Elisa -                  Me lo ricordo sì! Ho sempre pianto! (Nota Arturo) Ma te non hai niente da fare?

Arturo -               No. Cosa vuoi che faccia?

Elisa -                  Approfitta per fare qualche lavoretto in casa: nella finestra della cucina c’è la serranda che sta tutta storta, nel corridoio ci sono due lampadine fulminate, poi devi dare un'occhiata al filtro della lavatrice che deve essere tutto otturato.

Arturo -               C’è nient'altro che casca a pezzi?

Elisa -                  Ci sarebbero tante cose ma intanto comincia con queste.

 

(Arturo esce)

 

Miriam -              Sta tranquilla che a casa mia è anche peggio. Quando è venuto il prete per la benedizione pasquale e ha visto come siamo messi ha recitato anche le litanie alla Madonna.

Elisa -                  (A Miriam) Delle volte se non ci mette una mano lei…

Arturo -               (Si affaccia) Il filtro della lavatrice non è otturato, è proprio intasato fino al midollo!

Elisa -                  Allora stasalo! (A Miriam) Certo che il mondo di questi delle telenovela è così diverso dal nostro: Si prendono, si lasciano, cambiano lavoro, girano per il mondo…

Miriam -              Io invece non ci vedo molta differenza, l’unica cosa è che loro sono tutti belli!

Elisa -                  Questo è vero! Hai visto Joshua? Che occhi… che denti che ha!

Miriam -              Io non ho visto nessuno che assomiglia a mio marito!

Elisa -                  Be', cosa vuoi… Comunque, tuo marito non è mica tanto brutto.

Miriam -              Scherzerai? Quando l’hai visto?

Elisa -                  Lo vedo ogni tanto davanti a me per le scale.

Miriam -              Ah! Di schiena!!!

Elisa -                  Be’, sì.

Miriam -              Se lo vedi in faccia cadi subito e rotoli per tutti e quattro i pianerottoli!

Elisa -                  Esagerata!

Miriam -              Esagerata? Hai presente il gobbo di Notre Dame?

Elisa -                  Sì.

Miriam -              Ecch, quando mio marito fa una smorfia… è identico!

Elisa -                  E quando non la fa?

Miriam -              Lui fa sempre le smorfie: quando si alza, quando deve andare a lavorare, quando mangia, quando… sempre!

Alan -                  (Entra cercando di non farsi notare)

Elisa -                  Alan! Allora?? Com'è andata?

Alan -                  (Mostra una busta da lettera)

Elisa -                  T'ha già dato la busta paga?

Alan -                  No, questa è la risposta di Relé. Dice che la ditta vorrebbe andare avanti per qualche altro anno e che quindi non mi possono assumere.

Elisa -                  E questo cosa c’entra con te?

Alan -                  Ah, non l’ho capito.

Miriam -              Ma non sei andato anche da Fusibili?

Alan -                  Sì, proprio adesso. Ma loro m’hanno detto che non mi mandano nemmeno la lettera, m’hanno detto subito di no!

Elisa -                  Incompetenti! Non sanno quel che perdono!

Alan -                  E' quello che gli ho detto io ma loro m’hanno risposto: “Lo sappiamo, lo sappiamo”.

Elisa -                  (Estraendo da dietro al divano un casco protettivo) Prendi questo e vai a dirlo a tuo padre, coraggio. (Alan lo prende ed esce riluttante).

Miriam -              Ci sarà del sangue?

Elisa -                  Speriamo di no.

 

(Si sentono grida e rumori di cose che cadono)

 

Miriam -              Forse è meglio che vada.

Elisa -                  No, rimani, per piacere, te hai fatto un corso da infermiera.

 

(Si sentono altri forti rumori e grida)

 

Miriam -              Sì ma non so fare le trasfusioni.

Arturo -               (Entrando, con calma serafica) Elisa, che numero ha la guardia medica?

Elisa -                  Oh, signore! Ma cosa gli hai fatto? Vieni con me, Miriam! (Escono entrambe)

Arturo -               (Rimasto solo) "Alan"… Se l'avessimo chiamato Giuseppe sarebbe almeno cresciuto cristiano. La guardia medica… per uno così ci vorrebbe il veterinario! (Campanello) (Andando ad aprire) L'hanno già saputo quelli della protezione animali? (Rientra con Maria). Sì, "Alan" c’è, ma adesso come adesso è un po’ impedito.

Maria -                In che senso?

Arturo -               Aspetta un momento qui. (Esce) (Poco dopo entra Alan con cerotti e un braccio appeso al collo da un foulard)

Maria -                Alan! Cosa ti è successo?

Alan -                  Niente un infortunio per il lavoro.

Maria -                L'hai trovato??

Alan -                  No. È per questo che ho avuto l’infortunio.

Maria -                Non ti capisco. Comunque tu, caro mio, qualcosa devi trovare e ti volevo proporre una cosa…

Alan -                  Ti ci metti anche te, adesso?

Maria -                Ascoltami: nell’agenzia per cui lavoro hanno bisogno di volti nuovi, maschili, per la pubblicità di nuovi prodotti. Perché non ci provi? Se vuoi ti presento.

Alan -                  E cosa dovrei fare?

Maria -                Ora per esempio stanno cercando una faccia giovane per pubblicizzare un nuovo telefono cellulare.

Alan -                  E io cosa dovrei fare?

Maria -                Niente, ti devi solo mettere in posa e far vedere che sei contento di usare il tuo nuovo telefonino.

Alan -                  Ma io non so fare queste cose.

Maria -                Come, non sai fare? Prova, dai. (Gli da il suo cellulare) Ecco, stai in atteggiamento contento, mentre telefoni. (Alan si mette il cellulare all’orecchio e sorride in modo ebete. Maria lo guarda con fare professionale). Più naturale! Più naturale! (Alan fa peggio) Be’, occorrerebbe lavorarci un po’ ma puoi sempre tentare.

 

(Rientrano Elisa, Miriam e Arturo)

 

Elisa -                  Ciao Maria. Scusaci il trambusto ma c’è stato un incidente... domestico.

Arturo -               Sì, adesso è più domestico, ma se continua così gli metto il guinzaglio.

Maria -                Stavo consigliando ad Alan di tentare di proporsi come modello.

Arturo -               Di cosa? Di ignoranza!

Maria -                Come modello pubblicitario.

Alan -                  Pubblicitario!

Arturo -               E cos'ha di buono da pubblicizzare?

Elisa -                  Qualcosa avrà.

Miriam -              Io, fossi Alan, ci proverei.

Elisa -                  Anche io. Potrebbe essere un trampolino di slancio.

Maria -                Sicuramente. Io ho già avuto tante di quelle proposte…

Arturo -               Me lo immagino.

Alan -                  Ma quanto pagano?

Maria -                Dipende. Se ci sai fare pagano bene.

Alan -                  (A Maria) Te mi darai una mano?

Maria -                Certo che ti aiuterò. Ti farò vedere come faccio io.

Arturo -               Ecco.

Elisa -                  Bravi ragazzi! Andate, andate a far le prove!

 

(Maria e Alan escono)

 

Miriam -              Vado anch'io, Elisa. Stasera mio marito vuole la zuppa di pesce. (Esce)

 

(Elisa e Arturo restano soli)

 

Arturo -               Senti, Elisa? Altroché le salsicce rinsecchite!

Elisa -                  Se Alan riuscirà nel modellismo ti farò la spigola tutti i giorni!

Arturo -               Sì, vedrai cosa mangeremo con "Alan"… gli ossi già piluccati!

Elisa -                  Madonna mia! Tutti 'sti fatti m’hanno portato via la testa!

Arturo -               A chi lo dici! Sono ridotto a sperare che prendano mio figlio per far la pubblicità!

Elisa -                  Volevo dire che con tutta questa confusione mi sono scordata di vedere il riassunto di “Languidezza”!!

Arturo -               Ma senti questa! Tanto hai preso anche gli appunti!

Elisa -                  Che or’è?

Arturo -               Le quattro.

Elisa -                  (Accendendo la televisione) Ecco! Stavo anche per perdere “Come il fumo negli occhi”

(Musica di apertura)

Joshua -               Sapevo, Daisy, che saresti tornata. Sapevo che il tuo amore per me non era svanito come le nuvole che accarezzano queste alte cime del Wyoming.

Elisa -                  Lo sapeva.

Daisy -                 Sentivo, Joshua, che in fondo al mio cuore ardeva sempre una fiammella per te. E sentivo che quella fiammella non si sarebbe mai spenta.

Arturo -               Lo sentiva.

Elisa -                  Shh!

Joshua -               Sapevo, Daisy, che ti avrei accolta qui nel mio ranch del Wyoming. Sapevo che avresti abbandonato quella vita frenetica laggiù nell’Iowa.

Elisa -                  Lo sapeva!

Daisy -                 Sentivo, Joshua, che la mia vita doveva essere con te, quassù, fra questi monti dorati dal sole del nord - est.

Arturo -               Ma dove sono, a Bressanone?

Elisa -                  Vuoi star zitto?

Daisy -                 Sentivo che… ti avrei amato.

Joshua -               Sapevo che… mi avresti amata.

lisa -                    (Estasiata) Si baciano sui monti del Uaiominghio! Me l'aveva detto Miriam…

Arturo -               E adesso?

Elisa -                  Adesso cosa?

Arturo -               Cosa fanno sui monti del Uaiominghio?

Joshua -               Entriamo in casa, fa freddo ormai.

Arturo -               Ah. Ho capito. (La musica si alza, romantica) Ecco fatto! Era l’ultima puntata?

Elisa -                  (Spegnendo il televisore) Macché! Ce ne sono altre 48!

Arturo -               E cosa fanno vedere nelle altre 48 puntate? Sempre loro che si scaldano?

Elisa -                  Boh, qualcosa succederà!

Arturo -               Non c'è niente per merenda?

Elisa -                  Per merenda? Ma cosa sei, un ragazzino?

Arturo -                No, ma ho fame lo stesso.

Elisa -                  Allora andiamo a farci una bruschetta.

Arturo -               Non sarà mica di ieri sera? (Entrambi escono)

 

BUIO

 

È passata una settimana. Arturo è ancora in cassa integrazione ed Elisa, sempre presa dalle soap opera, è intenta a guardare la TV con le cuffie.

 

Arturo -               Elisa, io mi sono stufato…

Elisa -                  (Con le cuffie, non lo sente)

Arturo -               (Alza la voce) Elisa, io mi sono stufato…

Elisa -                  (Togliendo le cuffie) Anche io! Cosa vuoi adesso?

Arturo -               No, dicevo che è già una settimana che sono in cassa integrazione e io mi sono stufato di stare a casa senza far niente.

Elisa -                  Allora fa' qualcosa. La serranda è ancora tutta storta, le lampadine sono ancora fulminate e il filtro della lavatrice è ancora otturato. (Rimette le cuffie)

Arturo -               Sicché "Alan" s'è messo a fare la pubblicità.

Elisa -                  (Con le cuffie, non lo sente)

Arturo -               (Alza la voce) Sicché "Alan"…

Elisa -                  (Togliendo le cuffie) Ma che cavolo vuoi? Rottura!

Arturo -               No, dicevo: Sicché "Alan" s’è messo a fare la pubblicità.

Elisa -                  Sì oh. E io sono tutta contenta perché ormai ha trovato la sua strada: la strada dello spettacolo!

Arturo -               Infatti stavo pensando che deve essere proprio uno spettacolo. Tutto da ridere.

Elisa -                  Te, Arturo, non hai mai avuto un minimo di fiducia in tuo figlio.

Arturo -               E adesso ancora meno.

Elisa -                  Intanto ha già preso i primi soldini: 200 euri solo per la pubblicità di un cioccolato purissimo! Doveva solo dire: “Io cacao, e tu?

Arturo -               Anche io!

Elisa -                  Stupido!

Arturo -               A proposito di stupido, adesso dov'è?

Elisa -                  È in camera sua a riposarsi, poverino. Ieri sera ha fatto tardi per parlare col suo impresario.

Arturo -               E l’impresario cosa fa?

Elisa -                  Boh, sarà uno che fa le imprese!

Arturo -               Sì… Agricole! (Alan compare vestito elegantemente, con pose da modello) Eccolo… Vieni avanti, spettacolo!

Alan -                  Devo ripassare le battute da registrare.

Arturo -               (Mostrandogli il palmo della mano) Se vuoi una mano per le battute…

Alan -                  (Ignorandolo, recita sotto gli occhi del padre che lo guarda con un misto di disprezzo e di compassione) Col mio nuovo sapone da barba la mia pelle è tutta da accarezzare. Sapone da barba del dottor Arnuto e la tua pelle sarà un velluto!

Arturo -               Chi è 'sto dottor Arnuto?

Alan -                  Boh, c’è scritto nel copione!

Elisa -                  Sarà quello che ha inventato il sapone da barba!

Arturo -               Scusami tanto "Alan", se ti faccio una domanda fuori luogo: Ma non ti vergogni per niente?!?

Elisa -                  Perché si dovrebbe vergognare? Guarda che è un lavoro come un altro!

Alan -                  Poi non si fatica mica tanto! Dopo di questo devo preparare un altro spot radiofonico.

Arturo -               Sarebbe…?

Alan -                  Una pubblicità per radio, dove non mi vedono.

Arturo -               Meno male.

Alan -                  Sarà un dialogo con Maria.

Elisa -                  Vedi, Arturo, si comincia così, piano piano: la radio, un’apparizione in TV…

Alan -                  Sicuro. Anche Maria ha cominciato così: un’apparizione alla TV di Ancona, una a Perugia, un’altra apparizione a Bologna…

Arturo -               A Lourdes è mai apparsa?

Alan -                  Non lo so, perché?

Arturo -               Così… (Campanello)

Alan -                  (Andando ad aprire) Questa deve essere Maria.

Arturo -               Ecco, fa un'apparizione a casa nostra.

Elisa -                  Quanto sei scemo!

 

(Entra Maria con Alan)

 

Maria -                Buongiorno.

Elisa -                  Ciao Maria.

Arturo -               Ave.

Maria -                Prego?

Arturo -               No, niente.

Elisa -                  (A Maria) Adesso dove andate, ragazzi?

Maria -                Andiamo a provare il nuovo spot che registreremo insieme.

Elisa -                  Per cos'è?

Maria -                Per una carta igienica.

Arturo -               Bell'argomento. È proprio da farlo in due.

Maria -                (A Elisa) Sono due coniugi appena sposati che ancora non si sono bene organizzati nella conduzione familiare e si ritrovano…

Arturo -               …senza la carta.

Maria -                Sì. (Ad Alan) Se te lo ricordi, possiamo farglielo sentire.

Alan -                  Qualcosa mi ricordo.

Arturo -               Dai, "Alan", giusto uno "strappo".

Maria -                Allora… (Inizia) “Ma scusa, Giorgio, non dovevi comprare tu la carta igienica?”

Alan -                  “Io l’ho comperata ma è finita in un batter d’occhio!”

Maria -                “Perché non hai comprato la carta igienica “Nuvoletta”! Che ad ogni strappo è sempre perfetta e dura più a lungo!”

Alan -                  “E’ vero! Carta igienica “Nuvoletta”: Ogni rullo…”

Maria -                (Lo corregge) Ogni rotolo…

Alan -                  Ah sì. “Carta igienica “Nuvoletta”: Ogni rotolo si consuma senza fretta!”

Arturo -               Bel discorso!

Elisa -                  Invece di criticare dovresti apprezzare gli sforzi di tuo figlio!

Arturo -               Bè, per fare gli sforzi, li farà di sicuro!

Elisa -                  Ecco, te sei capace solamente di dire le stupidaggini! Invece io pensavo proprio che un lavoro così lo potresti fare anche te.

Arturo -               (Scandalizzato) Cooooooosa??

Alan -                  Be', io e Maria andiamo (Si avviano ed escono)

Elisa -                  Sì, ciao ragazzi. (Ad Arturo) Guarda che non sarebbe mica una cattiva idea.

Arturo -               Elisa, parliamoci chiaro: Io ho cominciato a lavorare più di 30 anni fa nella bottega di Martellino, poi sono stati nell'officina di Scartozzi e poi sono passato in fabbrica dove sono diventato operaio specializzato e conosco la differenza che c’è tra il lavoro e le cazzate! Perciò non mi tirare fuori certe fantasie dei tuoi teleromanzi perché io voglio mantenere la mia dignità, capito? Io mi chiamo "Arturo", no… "Alan"!

Elisa -                  Come sei suscettibile!

Arturo -               Sì. E preferisco restare disoccupato piuttosto che fare… le apparizioni! (Campanello) Ma com'è che ogni volta che parlo di apparizioni suona il campanello? (Elisa va ad aprire e rientra con Miriam)

Miriam -              Sentivo un baccano… È la televisione o siete voi?

Elisa -                  È Arturo che fa l'uomo tutto d'un pezzo che non si piega nemmeno per il bene della famiglia.

Arturo -               Fammi andar via se no qui piego in due qualcuno! (Esce)

Elisa -                  (Gli grida dietro) Comunque dovresti pensarci, a questa possibilità!

Miriam -              Ma cosa è successo?

Elisa -                  Niente, il fatto è che Alan ormai s’è sistemato con la pubblicità, lo sai…

Miriam -              Sìì! L’ho sentito anche nella pubblicità della cioccolata! Elisa, lasciamelo dire: Aveva la stessa voce di Richard Gir nell' ”Ufficiale gentiluomo”!

Elisa -                  Eeeeh, esagerata! Gir è la mia passione! Ti ricordi nel film “Pretti Voman” quando dice a Julia Robert: “Non posso venire sulla terrazza perché soffro di verticoli”.

Miriam -              (La corregge) No, erano le vertigini.

Elisa -                  Eh, va be', sarà uguale. Insomma, fra un po’ cadevo tutta lunga per terra!

Miriam -              Ma perché tuo marito s'è arrabbiato?

Elisa -                  Un po’ perché non gli va giù che Alan s'è messo nel mondo dello spettacolo, e poi perché io gli ho proposto di provare anca lui a inserirsi in quell'ambiente! Non l'avessi mai detto! M'è saltato quasi addosso!

Miriam -              È un rustico come mio marito, uguale uguale! Pensa che quando l’ho portato a vedere “Titanic” con Leonardo Di Caprio mi s’è addormentato proprio mentre la nave andava a fondo! Una figura…! Gli ho dato subito una gran gomitata e gli ho detto: “Guarda che la nave affonda!” E lui, tra il sonno: “Prendi una ciambella”.

Elisa -                  Ma non ti dico...!

Arturo -               (Rientra) La serranda è tornata normale.

Elisa -                  La serranda… Te invece sei rimasto incastrato in quella mentalità di cent’anni fa!

Arturo -               Ma te, Elisa, hai voglia di discorrere, oggi? Non mi bastassero tutti i magoni che devo mandar giù!

Elisa -                  Ma dovresti essere contento, invece, che hai un figlio che può diventare un divo dello schermo sia grande che piccolo!

Miriam -              È vero, Arturo. Pensa alla popolarità che avrà! I contratti per il cinema, per la televisione e poi… Ollivud!!

Elisa -                  (Presa dall’entusiasmo di Miriam) Pensa se potesse fare le telenovela!! E recitare a Neviork con Joshua, con Daisy, con Jane, con Carol!!

Arturo -               (Esasperato) Lo sapevo! Lo sapevo che gira gira andavi a finire nelle telenovela! Tanto te hai sempre la testa lì e non ti par vero di rincoglionire anche tuo figlio… (Ci pensa) Va bene che, peggio di come è messo…!

Elisa -                  Allora fallo faticare per una vita come hai fatto te per poi farlo finire… in cassa integrazione! Una bella carriera!

Arturo -               (Colpito e offeso) Questa, Elisa, poteva risparmiarmela! In trent’anni non t’ho mai fatto mancare niente. Hai fatto sempre la signora. E questo è il ringraziamento?

Miriam -              Elisa non ti voleva mica offendere!

Elisa -                  Oh, la signora! Puoi capire! Ma se è una vita che devo tirare la cinghia con tutto e stare sempre attenta a quel che compero!

Arturo -               Guarda che abbiamo avuto anche un mezzo figlio che abbiamo fatto studiare! Senza nessun risultato ma i soldi per i libri li ho sempre tirati fuori!

Elisa -                  Visto che adesso fa carriera… un risultato ci sarà stato!

Arturo -               Ma che carriera fa?? Lui ha studiato da elettricista!! Facesse la réclame per le lampadine potrei anche capire!

Miriam -              Potrebbe fare anche quella.

Elisa -                  Se volevi fare le cose per bene potevi anche  fare a meno di andare sempre al bar!

Arturo -               Se volevi fare le cose per bene potevi anche darti da fare e lavorare un po', invece di stare sempre attaccata a quel cavolo di televisione!

Miriam -              Su, non litigate adesso.

Elisa -                  (Esasperata) La cosa migliore sarebbe stata darmi di morso sulla lingua il giorno del matrimonio! (Esce verso le camere trattenendo il pianto)

Miriam -              (La segue) Elisa!!

Arturo -               (Gridandole dietro) E perché non l'hai fatto?? Se non ti avessi sposata a quest’ora starei sicuramente come un pascià!!

 

BUIO

 

È passato un po’ di tempo. Elisa è seduta davanti al televisore, tranquilla.

 

Speaker -             Vi presentiamo oggi la prima puntata di una nuova soap opera dal titolo: “Palpitazioni”. Una storia che vi terrà inchiodati al video per 358 puntate. Buon divertimento! (Musica)

Elisa -                  Bello! Questa non me la voglio perdere!

Hetty -                 Buongiorno, mi chiamo Hetty Smollett, sto cercando il signor Harnack.

Louis -                 Sono io, Louis Harnack, signorina Smollett, desidera?

Elisa -                  C’è già stato il colpo di fulmine!

Hetty -                 Sono venuta per quel posto di segretaria di cui abbiamo parlato ieri per telefono, mister Harnack… ricorda?

Louis -                 Certamente, miss Smollett! Ma sinceramente non la immaginavo così…

Hetty -                 Così…?

Elisa -                  Cosa avevo detto…!

Louis -                 Diciamo… attraente!

Hetty -                 È un tipo che va per le spicce, mister Harnack.

Louis -                 Sì, Miss Smollett, sempre, in tutto.

Elisa -                  Allora voglio vedere cosa farà nella duecentesima puntata!

Miriam -              (Affacciandosi) Posso?

Elisa -                  (Abbassando il  volume) Sì ma fai presto ch’è cominciato “Palpitazioni”

Miriam -              (Mettendosi davanti alla televisione) Lo so, lo volevo vedere con te!

Elisa -                  È cominciato con l’incontro tra Hetty Smolétt e Luis Arnacc’. (Alza il volume)

Louis -                 Venga pure nel mio ufficio.

Elisa -                  Ecco…

Louis -                 Diamoci del tu.

Miriam -              Dirindanghete.

Hetty -                 Ok, Louis.

Louis -                 Ok, Hetty.

Alan -                  (Entra)

Elisa -                  (Abbassando il volume) Ciao Alan.

Miriam -              Ciao, Alan.

Alan -                  Oh. Dov'è il babbo?

Elisa -                  È in camera che si sta preparando.

Alan -                  (Uscendo verso le camere) Ancora non è pronto?

Elisa -                  Eh, è da stamattina che è chiuso là dentro.

Miriam -              (A Elisa) Pensi che ce la farà?

Elisa -                  Io ne sono convinta!

Miriam -              Sono contenta! Ma come sei riuscita a…?

Elisa -                  Be', un po' è stata la mia capacità di convinzione, un po' lui, poveretto, si è sentito come costretto, visto la sua situazione col lavoro.

Miriam -              Va' là che hai fatto un buon lavoro!

Elisa -                  (Con orgoglio) Eh! Abbiamo le doti in famiglia! (Alza il volume)

Louis -                 Cosa fai, questa sera, Hetty?

Hetty -                 Non ho nessun impegno, Louis.

Miriam -              Hanno già combinato!

Elisa -                  Vedrai che ci sarà qualcun'altra di mezzo!

Alan -                  (Entra) Io e il ba' andiamo.

Elisa -                  (Abbassa il volume della TV e si mette, con Miriam, rivolta verso la porta da cui dovrà uscire Arturo) Aspetta che questa non me la voglio perdere… Vedrai che sarà molto meglio di “Palpitazioni”.

Alan -                  (Chiama) Ba'!! Hai fatto?

Arturo -               (Entra. È vestito elegantemente e cammina con goffe pose da modello)

 

(Elisa e Miriam applaudono)

 

Elisa -                  Come ti senti, Arthur?

Arturo -               Un deficiente.

Miriam -              Bè, è normale… è la prima volta!

Alan -                  Hai studiato la parte?

Arturo -               Sì, sì... (Indicando la testa) Ce l'ho tutta qui.

Alan -                  Vuoi ripassarla?

Arturo -               No, no, mi vergogno.

Elisa-                   Ma di cosa ti vergogni? Dai, Arturo, cosa devi dire?

Alan -                  Dai, ba'.

Arturo -               (Si mette in posa) “Signora, ma che razza di anticalcare adopera?… Per la sua lavatrice deve usare “Squaglio-Nett” e vedrà che la sua lavatrice dura di più!”

 

(Elisa e Miriam applaudono)

 

Alan -                  Bravo! Ma lo devi dire con più convinzione. Riprova.

Arturo -               (Uscendo con Alan) “Signora, ma che razza di anticalcare adopera?… Per la sua lavatrice deve usare “Squaglio-Nett” e vedrà che la sua lavatrice dura di più!”

Elisa -                  Come sta bene!

Miriam -              Mi ricorda Gary Cooper quando faceva “Mezzogiorno di fuoco”!

Elisa -                  Oh! Sarà finito “Palpitazioni”? (Rialza il volume della TV)

Hetty -                 Sono contenta di lavorare con te, Louis.

Louis -                 E non finisce qui, Hetty. Se ci saprai fare ti si apriranno anche le porte dello spettacolo.

Hetty -                 Oh, Louis!

Louis -                 Comincerai con qualche pubblicità, qualche apparizione televisiva e poi sarà: Hollywood!

Miriam -              (Estasiata) Ollivud!!

Elisa -                  (Estasiata) Ollivud!!

 

(La musica si alza e sfuma lasciando il posto ad un jingle pubblicitario)

 

Miriam -              È Alan con Maria!

Elisa -                  Sì.

Voce di

Alan -                  Come sei bella, oggi! Sembri un’attrice!

Voce di

Maria -                Lo so. E presto lo diventerò davvero grazie alla crema per il viso “Carezza”… che mi farà diventare una vera bellezza!

Voce di

Alan -                  E se voglio diventare un attore anch'io?

Voce di

Maria -                Allora usa il dopo barba “Spruzza e Schiaffeggia”! Il resto sarà una… sciocchezza!

 

(Musica di fine jingle)

(Elisa spegne la televisione. Entrambe si alzano ed escono con andatura da dive)

 

Elisa -                  L'ho sempre detto, io: Altroché andare a lavorare!

Miriam -              Hai ragione, Elisa… è questo il nostro mondo!

Elisa -                  Sì, Miriam, il magico mondo della cellulite!

Miriam -              Sarà della celluloide… (Exit)

 

SIPARIO

 

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